L’acqua alta gli fa un baffo, anzi due

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È baffuto, estroso e famoso in tutto il mondo il proprietario della splendida e suggestiva libreria L’Acqua Alta, a Venezia. Da visitare accarezzando i gattoni che pisolano tranquilli distesi sui libri, augurandosi che la libreria abbia presto l’autorizzazione richiesta per inaugurare la nuova “sala lettura”: una gondola sul canale accostata al negozio. Forse possiamo fare tutti un po’ di pressione presso le autorità 😉
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Un solo, minuscolo difetto (per me): un cartello scritto in tutte le lingue vieta l’entrata ai bambini non accompagnati. Pur comprendendo le ragioni che possono aver indotto i responsabili ad apporre quel divieto, fa un po’ pensare che un bambino a zonzo per le calli, solo e annoiato, o magari un grande lettore, non possa entrare a sfogliare i libri e magari sedersi (sulla gondola?) a leggerne uno, solo l’inizio, qualche pagina appena… Lo dico perché un bambino che legge sarà un adulto che pensa.
Libreria L’Acqua Alta, Calle Longa S. Maria Formosa, 5176/b, 30122 Castello, Venezia

Insegnare l’amore per i libri

171900528-052f16c2-501a-4cd8-83f7-9ef98aa85fb3..Si può iniziare a familiarizzare con i libri molto presto: “Il libro rappresenta uno stimolo importante per i bambini già verso i 6-9 mesi, un’età durante la quale si può iniziare a sfogliarlo e a manipolarlo. È bene che ogni bambino abbia una libreria personale già nei primi anni dell’infanzia, dalla quale può scegliere e pescare un libro che lo attira, proprio come si fa con il cestone dei giocattoli. Ovviamente – spiega Pellai – si può iniziare a far appassionare il proprio piccolo con dei libri-gioco, cioè quelli che attraverso suoni o odori, magari, stimolano la multisensorialità. O anche dedicando del tempo alla lettura a voce alta”.

Continua a leggere l’articolo di Sara Pero Bambini, ecco come insegnare l’amore per la lettura

 

Nuovo header perché…

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Ho deciso di cambiare l’header del blog quando ho visto quest’immagine. Non c’entra molto con il sottotitolo del mio blog (un orto di parole), lo capisco, però ha a che fare con il mio nuovo libro, quello che uscirà alla fine di ottobre e che sto finendo di scrivere: mappamondi fantastici, libri, biblioteche… Inoltre mi piace tanto. È tratta dallo splendido volume, edito da Tachen, The World Most Beautiful Libraries, di Massimo Listri.

Il parco della marchesa

“Villa Durazzo-Pallavicini a Genova accoglie un meraviglioso parco, che il committente ideò perché i visitatori potessero compiere al suo interno un viaggio iniziatico.

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La villa è una sobria costruzione neoclassica, risultato del rimaneggiamento di un precedente palazzo settecentesco, appartenuto a Giovanni Battista Grimaldi, doge della Repubblica di Genova tra il 1752 e il 1754: oggi l’edificio è sede del Museo di Archeologia Ligure. Ma ciò che da secoli muove a meraviglia chiunque si trovi a passare per questo luogo non è tanto la villa, quanto il grande parco che si apre dietro l’antica residenza dei Durazzo e dei Pallavicini,  Pegli. La sua storia inizia col giardino botanico aperto, nel 1794, dalla marchesa Clelia Durazzo…”

Continua sul sito Finestre sull’Arte

Face it!

Ho resistito quanto ho potuto e infine ho capitolato: sono anch’io sul mostro Facebook. Per ora mi diverto. Ho ritrovato tanti amici e, vivendo  in campagna un po’ isolati come noi, fa anche piacere; inoltre posso condividere e caricare un po’ di brevi post senza far squillare continuamente un campanello a chi mi segue (o lo faccio suonare? Mah, ancora non ho ben capito).

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Al mio blog però sono affezionata, anche se è imperfetto, il tema ogni tanto mi tradisce e ho pochissimo tempo. Perciò ho deciso di fare così: nel blog posterò gli articoli più lunghi e gli approfondimenti, quando avrò tempo, mentre su Facebook caricherò post brevi, foto, video e condividerò ciò che mi colpisce e mi interessa.

Provo così, se funziona. E poi vediamo…

Un racconto che celebra la natura e le sue meraviglie

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Mario Salvatori

A vent’anni dalla prima pubblicazione, La casa estrema di Henry Beston torna in libreria con una nuova edizione e l’undicesima ristampa.

Da Il Libraio.it:

“Nel 1925 lo scrittore e naturalista Henry Beston si fa costruire una piccola casa sulle dune di Cape Cod. La battezza “Fo’ castle”, castello di prua, perché il cottage ha ben dieci finestre affacciate sull’oceano aperto e, ovunque Beston si volti, proprio come su una nave, vede l’acqua e i suoi colori, la sua quiete ma anche la sua furia. Incantato dalla bellezza che lo circonda, nel 1926 l’autore decide di trascorrere un anno intero in questo luogo solitario annotando le sue riflessioni. Convinto che l’uomo del suo tempo abbia perso di vista il rapporto con la natura, ogni sera Beston si sforza di cogliere con le parole le meraviglie del paesaggio osservate durante il giorno: i ritmi della marea, le dune spazzate dal vento, le migrazioni degli uccelli marini e la disposizione delle stelle nel cielo.

Pubblicato per la prima volta in America nel 1928, La casa estrema (Ponte Alle Grazie) di Henty Beston è oggi riconosciuto come uno dei classici della letteratura naturalistica americana”.

L’articolo continua sul sito dove, per gentile concessione della casa editrice, si può leggere anche la prefazione del libro.

Scrittori consigliano altri scrittori…

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Estratto da di Redazione Il Libraio | 26.07.2018

“Cosa leggere in estate? Quali libri mettere in valigia? In tanti in queste ore sono alle prese con la selezione delle letture estive. In aiuto arriva la guida d’autore online sul sito della libreria onlineIbs.it, in cui sono raccolti i consigli di lettura di scrittrici e scrittori del calibro di Helena Janeczek (Premio Strega 2018), Marco Vichi, Andrea Vitali, Marcello Simoni, Federica Bosco e molti altri… ” Ci sono anch’io 🙂

Su IBS ho consigliato libri per adulti legati a luoghi di villeggiatura. Qui vorrei consigliare 10 libri per ragazzi.

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Sono a pagina 100!!!

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Quando sono in ritardo nella consegna di un libro, cioè sempre, mi pongo dei traguardi che mi fanno festeggiare per nove secondi. Poi riabbasso la testa e ricomincio a battere sui tasti. Così in ritardo non lo sono stata mai. Il terzo libro della serie Olga di carta ha richiesto più tempo del secondo, Jum fatto di buio (che era di 108 pagine, word). Però sono soddisfatta, mi piace. Spero anche a chi lo leggerà. A mio marito piace ed è un buon segno: lui è il più critico di tutti, mi conosce, perciò sa dove posso arrivare, dove sbaglio, cosa posso fare meglio. Inoltre conosce la storia, perché gliela racconto sempre prima di cominciare a scrivere. E se tradisco le aspettative mi sgrida.
Anche le illustrazioni stanno venendo benissimo. Linda (Toigo), sei un genio!

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Avanzamento quartini: il disegno  di una singola a matita prima del paper cut – solo parte bianca

Bon, sono passati 9 secondi, devo riattaccare. Ma intanto sono a pagina cento, sono a pagina cento, sono a pagina cento…

 

Te la ricordi la Tigre?

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© Alex Walsh / WWF

Stanno sparendo. A causa del bracconaggio e del consumo di territorio, la popolazione delle tigri nel mondo si è ridotta in 100 anni del 97%, come a dire che se ce n’erano 100 ne sono rimaste 3.

La Giornata Globale della Tigre, che si svolge oggi 29 luglio, si propone di salvare i  3.890 esemplari rimasti in libertà e raddoppiarne il numero per l’anno  cinese della Tigre nel 2022. Come? Con una mobilitazione globale, facendo ognuno di noi ciò che può…

In Italia un modo facile e veloce è aderire alla campagna del WWF Cats for Cats, salva la tigre che c’è nel tuo gatto.

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Gatti e tigri condividono il 95% del DNA. Le tigri fanno le fusa come i nostri gatti, giocano come loro, sono curiose come loro; sono solo più grandi, mooolto più grandi, e immensamente più in pericolo. Cats4Cats la butta un po’ sul gioco per attirare l’attenzione dei più giovani e perché – questo lo immagino io – il WWF non  sa più come dire alla gente che il rischio è reale e imminente. Reale e imminente! Il conto è facile: se un secolo fa si contavano circa 100 mila tigri libere e in 100 anni ne sono sparite oltre 96 mila, in quanti anni spariranno le ultime 3.890? Quattro? Anno più anno meno…

Per non dover mai pronunciare un giorno la frase: te la ricordi la tigre?, ecco nell’articolo del WWF le iniziative nel mondo…

July 29th: 7TH GLOBAL TIGER DAY

The world celebrates Global Tiger Day on July 29th to show our collective support for the magnificent yet endangered big cat.

This day was founded 7 years ago, when the 13 countries where wild tigers still roam, came together to commit to Tx2 – the global goal to double the number of wild tigers by the next Chinese Year of the Tiger in 2022.

We’ve rounded up some of the highlights on what has happened on the 7th Global Tiger Day!

ROARING WITH PARTNERS

Celebrities Megan Fox and Zachary Quinto “disappeared” on social media by removing their profile photos for a day – then reappeared with a tiger art selfie generated on 3890tigers.com to help raise awareness of the plight of wild tigers disappearing due to the illegal tiger trade.

This #3890 tigers campaign is born out of a partnership between WWF and Tiger Beer. Similarly, WWF is partnering with Discovery to fund efforts to conserve nearly one million acres of protected habitat in India and Bhutan to protect wild tigers. As part of this alliance, well-known stars like Leonardo DiCaprio, Heidi Klum, Adriana Lima, Freida Pinto, Mark Hamill and Ellen DeGeneres are among those who have voiced their support for this initiative; ProjectCAT (Conserving Acres for Tigers) on Global Tiger Day.

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INDONESIA

The smallest tigers in the world; Sumatran tigers are only found in Indonesia, and locals take a special pride in protecting them. Global Tiger Day celebrations span across 12 cities including Aceh, Jambi, Bengkulu, Lampung, Jakarta and Central Java, in collaboration with NGO partners, as well as UNDP and the Ministry of Forestry.

The passion for tigers came alive in the cities on 29 July, with hundreds of Indonesians running 10km to raise funds for tiger conservation and the general public stopping to pen down a personal message in a petition to save the Sumatran Tiger.

In 5 malls across Jakarta and Balikpapan, WWF-Indonesia also activated a unique #30claps campaign to get locals to start thinking about how we are all connected in this world. The idea stems from clapping hands instead of using disposable napkins to dry your hands, in order to reduce the use of paper and help protect rainforests where tigers live from being destroyed.

INDIA

As the country where more than half of the world’s wild tigers are at now, Global Tiger Day is always a huge event! WWF-India coordinated 7 different events held in 7 key tiger landscapes this year.

Celebrations in Manas National Park at the North Bank landscape was a day-long event that Saturday, pointing to the important conservation being done in Manas by WWF-India and others while veterans rangers speaking with emotion about their park experiences.

A very important announcement was made amidst these celebrations too.
Lansdowne Forest Division in Uttarakhand is officially CA|TS Approved! Ever since it committed to achieve the global standards in tiger conservation set by the CA|TS accreditation scheme, Lansdowne has gone through rounds of checks to ensure it ticked all boxes to be considered a safe haven for tigers.

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Collection of postage stamps released as part of tiger conservation efforts by using the ‘My Stamp’ service of the Department of Post at Kanha Tiger Reserve (from Satpuda Maikal Landscape). © WWF-India

MALAYSIA

Malaysia announced the registration of Royal Belum State Park under CA|TS, Conservation Assured Tiger Standards, for effective management of endangered tigers as part of its vision towards zero poaching by 2020. Malaysia is now the first country in Southeast Asia to register for CA|TS, redoubling its commitment to double wild tigers by 2022.

The state of Perak announced this happy news on Global Tiger Day, where an awareness carnival was held for the public in Ipoh. This event was held together with WWF-Malaysia’s tiger conservation partner, Maybank Foundation. Activities held included a friendly futsal match between tiger conservation stakeholder agencies, a live interactive tiger conservation exhibition, games for children and lots of food. The event saw a huge turnout of the public and Maybank staff.

At Publika, Kuala Lumpur, the first year of WWF and Tiger Beer’s partnership culminated in a creative showcase where 20 renowned artists gathered to create tiger-inspired art pieces signifying the estimated 250 Malayan tigers left in the wild. There was also a silent auction for selected art pieces on display and proceeds from the auction were channeled to our conservation efforts.

CAMBODIA

WWF’s partnership with Tiger Beer saw a pop-up awareness event at Cambodia’s largest mall, Aeon Mall, to raise awareness on Asia’s snaring crisis. This critical message was delivered with the support of popular local singers and emphasized on the importance of protecting prey species in the Eastern Plains with the possibility that wild tigers may return to the forests in future.

THAILAND

Global Tiger Day in Thailand gave resolution to future tiger conservation with the signing of MoU on the conservation of tigers in Dong Phaya Yen – Khao Yai forests by The Department of National Parks, Wildlife and Plant Conservation (DNP).

CHINA

A celebratory event in Jilin province involving government officials, rangers, and youths showed the rest of the country that tiger conservation is a collective responsibility.

Earlier this month, the State Council has made major news by declaring the Heilongjiang Qixinglazi Amur Tiger National Nature Reserve opened on July 12, 2017.

BHUTAN

A short film series by filmmaker Emmanuel Rondeau takes us through the landscapes of Bhutan in search of wild tigers. The adventure was a success with the capture of the first high-res photo of a tiger – at 11742 ft high and will be used to advocate for the protection of wildlife corridors the tigers were photographed at.

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First high-res photo of a wild tiger captured at 11,633ft high. © Emmanuel Rondeau / WWF-UK

Bhutan’s Global Tiger Day event was held at the Royal Takin Preserve in Thimphu with the theme ‘Conserving prey base for tiger preservation’. The event included the formal inaugural of the Preserve office including open viewing deck and a pamphlet inviting membership on Friends of Bhutan Takin to support the preserve.

“Tiger is a top predator and ensuring their survival depends on a well-established prey-base. For the survival of the endangered cat, it requires the species it preys on to prosper in a shared habitat,” said officials of Bhutan’s nature conservation division.

The event was graced by the Speaker of the National Assembly Tshogpon Jigme Zangpo, Minister for Agriculture and Forests and senior government officers. The event called on the Bhutanese community to support tiger conservation given the tangible benefits it brings to human society by being the guardians of our forest ecosystem.

NEPAL

Nepal draws attention to the unsung heroes in tiger conservation with 4 short beautiful #iProtectTigers films, following the stories of an anti-poaching community patroller, a citizen scientist, a Chief Warden and a Lieutenant Colonel.

WWF-Nepal also launched the Nepal’s edition of Wild Wisdom Quiz – likely Asia’s biggest quiz on wildlife! The preliminary round kicked off on Global Tiger Day with 15 schools participating

BANGLADESH

Great news in Bangladesh! The government announces a doubling of the size of its protected mangrove wildlife sanctuary, in a bid to protect its endangered Bengal tigers.

HONG KONG

Hong Kong proves that anyone can be a tiger protector – from six-year-olds to grandmothers to celebrities! WWF-Hong Kong kickstarted the “Be a Tiger Ranger” roadshow on Global Tiger Day, inviting the public to share their passion for protecting these big cats with the world through VR film experiences, hand painting activities and more!

NETHERLANDS

Street artist Judith de Leeuw (‘lion’ in Dutch) has started painting a large wall mural of a tiger in the heart of Amsterdam on 29 July to create talking points about the tiger around the city.

Earlier this month, Dutch fashion designer Bas Kosters, also launched a new collection of 3,900 limited edition T-shirts to raise awareness for the endangered tigers in collaboration with WWF. The collection was well-received by the public, selling out quickly after its launch at the opening show of Amsterdam Fashion Week.

CANADA

Canada showed that the big cats matter to them as a video made by WWF-Canada on the threats tiger faced went viral. The video reached 598,317 people – that’s more than half a million!

POLAND

13 Polish influencers and celebrities shared photos of them with WWF tiger plushies to stress the situation of tigers and call for the public to support the Tx2 campaign to double the number of wild tigers. Tigers were put on a spotlight by social media on the 29th July.

UK

Our colleagues braved the mud at a family friendly 3-day music festival, Kendal Calling, to talk to the excited crowd about their iProtectTiger campaign.

Their films which introduced tiger protectors in different countries were screened for the festival-goers to inspire people to take action for wild tigers, wherever they are.

Meanwhile, the UK team also took over the MBNA Thames Clipper boats in London to encourage people to support wild tigers as they travel across the famous River Thames in London.

The same #iProtectTigers films are shown across the country on outdoor screens as well as in cinemas during July.

Finally, WWF is also invited to the National Cardiff Museum’s new tiger exhibition to talk about WWF’s work and tiger conservation. The team took their tiger Virtual Reality (VR) experience along, which went down a storm.

Il miracolo di un borgo bretone

Se non dovessi finire di scrivere il libro che avrei già dovuto consegnare da un pezzo, partirei per andare a Bécherel, in Bretagna, dove per 700 abitanti ci sono 13 librerie. Purtroppo non solo non ho tempo per viaggiare, ma non ho tempo neanche da dedicare al  blog. Perciò, almeno fino a settembre, mi limiterò a condividere articoli e contenuti che trovo interessanti e magari utili.

Dal sito di Repubblica vi propongo questo bell’articolo sul paesino delle librerie…

Di ANAIS GINORI

BECHEREL (FRANCIA). Dentro a Gwrizienn, “radici” in bretone, gli scaffali sono pieni di volumi storici, favole e leggende del mondo celtico. Les Perséides è specializzato nella storia del colonialismo. Di fronte, si trovano libri per bambini da Césarine. Qualche passo ancora, L’autre sommeil offre edizioni rare o antiche mentre Boulavogue, verso la chiesa, ha messo in vetrina romanzi noir, letteratura russa, manuali di psicologia. Nella piazza centrale si contano ben sette librerie. Nel borgo di appena settecento abitanti ce ne sono tredici. Dalla più grande Abraxas, centomila titoli su oltre cinquecento metri quadrati, alla più caratteristica, la piccola Le Donjon dentro alle antiche mura fortificate. Con una libreria ogni cinquanta abitanti, Bécherel o la Cité du Livre, vive grazie alla passione per la lettura.

«La prima volta che sono venuta era davvero un posto depresso». Yvonne Preteseille, settantenne cresciuta nel Morbihan, sulla costa, era una maestra alle elementari quando, negli anni Ottanta, è stata trasferita nell’unica scuola del villaggio. A metà strada tra Saint-Malo, Rennes e la foresta di Brocéliande, il borgo si era sviluppato grazie alle tessiture di lino e canapa ma, dopo la crisi del settore, le famiglie se n’erano andate. Due terzi delle case erano state abbandonate. I giovani erano costretti a partire per cercare lavoro nella fabbrica Citroën, a una quarantina di chilometri. «Tutti si erano convinti che ormai non ci fosse più futuro a Bécherel».

Senso di comunità
La Città del Libro è un’utopia nata da tre donne: Yvonne, la suocera Colette, la cognata Catherine. Avevano sentito parlare di borghi rivitalizzati all’estero grazie alle librerie, come Hay-on-Wye nel Galles e Redu in Belgio. «Ci siamo dette: perché non qui? Non era solo una scelta di vita, ma un gesto politico», ricorda Yvonne che è anche assessore alla Cultura del comune. «Non volevamo solo riportare attività economica nel borgo ma creare un senso di comunità su nuovi valori». Il nome originale era «progetto culturale in zona rurale». Qualche anno dopo è arrivato il marchio Cité du Livre. Nessuno ci avrebbe scommesso. Già allora le librerie facevano fatica in città, figurarsi in campagna. Attirare lettori sino in fondo alla valle affacciata sul Rance, il fiume che attraversa l’ovest della Bretagna? È andata proprio così. Yvonne, Colette e Catherine si sono lanciate, nel giorno di Pasqua del 1989, con un grande mercato di bancarelle di libri che ancora oggi si ripete ogni domenica. Il successo è stato tale che sono nate le due prime librerie, legate all’identità bretone sin dal nome: Gwrizienn, “radici”, e Savenn Douar, “trampolino”. A poco a poco, Bécherel ha ricominciato a popolarsi. Sono arrivati fondi pubblici, riconoscimenti internazionali.

L’anno prossimo la città del libro compirà trent’anni. Nuove librerie hanno aperto, altre hanno chiuso o sono passate di mano. La decana del villaggio, Colette Trublet, 85 anni, è andata in pensione ma suo figlio ha preso in gestione Le Donjon. Yvonne nel frattempo si è separata, l’ex cognata Catherine è andata via. Nell’ultimo anno, due librerie hanno cambiato gestione. Quella appena inaugurata da Julien Morel si chiama adesso Bitume et Papiers. Julien, quarant’anni, indossa una tuta da lavoro, sta verniciando delle tavole. Si è trasferito con la moglie da Parigi. Molte casse di libri sono ancora da aprire. «Mi dispiace, è ancora un gran bordello». Qualche giorno fa è nato il suo primo figlio. Il piccolo Erwan dorme nell’appartamento di sopra.

Il rischio speculazione
Rispetto ad altre esperienze all’estero, precisano orgogliosamente gli abitanti, qui i librai sono residenti, non vengono solo per fare folclore durante i weekend o i periodi di vacanze. «Il rischio di snaturarci è sempre in agguato», osserva Julien. Il successo del posto adesso fa gola a molti. «Oggi c’è anche chi vuole speculare». Le case che un tempo si compravano a prezzi stracciati, oggi sono più care. Prima tutto si faceva con il passaparola, oggi ci sono diverse agenzie immobiliari. L’ultima abitazione-libreria nella piazza centrale è stata venduta a 200mila euro.

(Yannick Le Gal /only france/agf)

 

Anche Sophie Blot, 54 anni, un passato da giornalista, è fuggita dalla capitale, troppo stressante e cara, per sposare la vita di Bécherel che scorre sui ritmi lenti della cultura. «Non mi sono mai pentita», racconta la titolare di Césarine. Due bambine giocano a pallone in piazza. Il gatto Kali, mascotte della città, prende il sole su una panchina. Un signore parcheggia la macchina e tira fuori una borsa piena di libri davanti a Boulavogue, nome di una vecchia e struggente canzone irlandese. La titolare, Hélène Pasqualini, origini corse, esce per vedere quale chicca può trovare. «È così ogni giorno, c’è sempre qualcuno che viene a trovarci». A Bécherel, la maggior parte dell’offerta editoriale è composta da libri usati, con prezzi molto bassi, anche soltanto qualche euro a volume. Un ragazzo entra per comprare un saggio sugli anarchici della Banda Bonnot. Chiede se c’è un’edizione di Una questione privata di Beppe Fenoglio. Se ne va dopo pochi minuti accontentato.

Antichi e moderni
Corinne Bidet, grafica, offre un caffè nel suo Petit Bazar. «Ci conosciamo tutti e siamo impegnati nel difendere la nostra identità». Sul bancone è in vendita un libro, Traversée maudite d’un fier pays, la “traversata maledetta di un fiero paese”, con l’immagine di una bigoudène, le donne bretoni che indossano le cuffie di pizzo ricamato. È un pamphlet anonimo che gli abitanti di Bécherel hanno pubblicato contro i dirigenti politici della Regione e la loro nuova rotta turistica che va da Nantes al Mont Saint-Michel.

«Volevano imporci di mettere in piazza una crêperie gigante», insorge Corinne. «È il contrario di quello che siamo, da noi il consumismo o la frenesia turistica non esistono». L’accoglienza è limitata a qualche bed & breakfast, un ristorantino. La gente che s’inerpica in questo paesino s’immerge in una realtà un po’ fuori dal tempo. «Persino il cellulare prende male, ma non è fatto apposta», spiega Corinne. La rivoluzione tecnologica si ripercuote anche a Bécherel. Prima di Internet, tutti i bibliofili prendevano il tempo di spostarsi fino a Bécherel per andare in cerca di qualche tesoro. Adesso molti possono fare ricerche e acquisti restando a casa. Nel borgo bretone si è aperta una faida tra “Antichi” e “Moderni”, ovvero tra i librai che resistono e quelli che si piegano alle nuove abitudini, vendendo attraverso siti online. «Io non ho ceduto», dice fiera Yvonne. «Non voglio passare le mie giornate davanti a uno schermo». Gwrizienn propone giornate tematiche, letture serali, incontri letterari.

Thomas Van Ruymbeke è tra i Moderni. «Quasi metà del mio fatturato si fa ormai su Internet», dice il titolare di Les Perséides. Ha cominciato come editore, pubblicando un saggio, Les vengeurs du Nouveau Monde (“I vendicatori del Nuovo mondo”) che parla della rivolta degli schiavi ad Haiti contro Napoleone. Ma ha una vasta scelta di tascabili. Una signora cerca la serie Le donne del club di omicidi di James Patterson. Thomas si muove tra gli scaffali e la trova. Il via vai di bibliofili è continuo anche se la crisi di lettori non ha risparmiato neppure l’isola felice di Bécherel. Da qualche anno i visitatori diminuiscono. Quest’estate il calo è stato ancora più brusco. «Forse a causa del caldo o forse dei Mondiali», ipotizza Thomas.

La pace nel silenzio
«Ci saranno sempre innamorati dei libri», commenta fiduciosa Stéphanie Thomas. È la rilegatrice del borgo. Nel suo laboratorio, Livre en Scène, usa ancora telai di una volta, può rilegare volumi in pelle. Ha clienti che la contattano da tutta la Francia. Nel paese c’è anche un illustratore, un disegnatore di fumetti. Molti altri mestieri legati ai libri sono presenti.

Richard Lempereur, 61 anni, è specializzato in calligrafia latina. Viaggia spesso per fare conferenze sulla storia della scrittura ma ospita a Bécherel stage per raccontare come nasce il nostro alfabeto, la punteggiatura, quando sono apparse maiuscole e minuscole. Per la Notte del Libro, che richiamerà migliaia di turisti a Bécherel il prossimo 3 agosto, Lempereur scriverà sui marciapiedi una frase tratta da un testo anonimo ritrovato in una chiesa di Baltimora nel 1692. «Andate tranquillamente nel baccano e nella fretta, e ricordatevi della pace che può esistere nel silenzio».

 

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